Un laser da guerre stellari
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- Categoria: Correzione laser dei difetti visivi
- Pubblicato Mercoledì, 07 Maggio 2014 12:47
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Nuovi materiali da fantascienza e persino tecnologie militari prese a prestito dalla Nasa: la microchirurgia oculare è un'area della medicina dove la ricerca avanzata trova maggiore applicazione. Ogni anno ,prima dell'estate, i migliori chirurghi oculisti di tutto il mondo si trovano negli Stati Uniti per scambiarsi informazioni ed esperienze. Quest'anno il congresso si e' tenuto a San Diego e il Dott. Carlo Vanetti era tra gli specialisti italiani invitati che hanno presentato relazioni sul loro lavoro. Gli abbiamo chiesto di raccontarci le novità di maggiore rilievo. "Le cose più interessanti dal punto di vista dell'applicazione pratica", dice, "sono due -per usare termini comprensibili, il laser di guerre stellari e la lente che viene dal freddo- e riguardano capitoli importanti dell'oculistica: la chirurgia refrattiva ( che corregge i difetti sinora risolti con l'uso di occhiali o lenti a contatto) e la chirurgia della cataratta". Il laser a eccimeri è in realtà il bisturi più preciso e delicato che si conosca. "Ora, grazie a un sistema di puntamento mutuato della tecnologia militare, l'Eye tracker, che collima il bersaglio 200 volte il secondo", spiega il Dr. Vanetti, "il raggio può seguire perfettamente e annullare i movimenti involontari dell'occhio che, per quanto impercettibili, in realtà alterano la precisione degli interventi che eseguiamo sulla cornea".
Una tecnica che promette di migliorare ulteriormente i risultati di tecniche operatorie che già oggi sono in grado di correggere più del 90% delle miopie, degli astigmatismi e delle ipermetropie. Nel caso di cataratta, invece, si procede alla sostituzione del cristallino opaco con una lente in materiale sintetico.A San Diego, abbiamo avuto conferma degli eccellenti risultati ottenuti da un nuovo tipo di lente", spiega ancora il Dott. Vanetti, "realizzata con un particolare polimero che viene piegato a freddo e si distende quando raggiunge la temperatura corporea: ciò consente di inserirlo nell'occhio con un'incisione minima, di soli tre millimetri". La lente che viene dal freddo, eliminando la necessità di sutura, riduce al minimo i fastidi post-operatori e l'astigmatismo in un'operazione che già oggi ridà una buona capacità visiva ai pazienti nel giro di 24 ore, con un'operazione ambulatoriale in anestesia locale, impensabile appena qualche anno fa. Altro vantaggio per i pazienti, saranno tra breve le lenti intra oculari multifocali che permetteranno di riavere una elasticità nella messa a fuoco sia da vicino che per lontano. Per questo tipo di lenti e' necessaria un'attenta selezione del paziente per ottenere un preciso risultato.
Tratto dall'articolo uscito su " Sette" del Corriere della Sera.